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Abiti ed accessori vanno in mostra o più precisamente si mettono in mostra tra fornelli di cucine e piani di soggiorni.
Le ipotesi di spazio abitativo da Millenium Arredamenti divengono in quest’occasione la vetrina del quotidiano delle donne, è infatti, tra gli spazi delle loro abitazioni, che esse si aggirano alle prese con la vita di tutti i giorni e l’organizzazione della famiglia.

Tra il lavoro all’esterno e quello all’interno delle mura domestiche, la donna ha pochissimo tempo da poter concedere a se stessa; sebbene spesso queste siano oggi delle scelte concretamente volute, la fatica va ben oltre i buoni propositi, ed allora capita che per pochi attimi in questo marasma d’obblighi, essa si isola con la mente a pensare ad un particolare abito visto sulla copertina di una rivista, o a quella collana esposta nella vetrina della gioielleria vista frettolosamente all’uscita dall’ufficio.

“ Estro da maestro ” vuole che le donne si dedichino un po’ di tempo anche se non ospita quegli abiti, quei gioielli o quegli accessori all’ultima moda, ma pezzi unici, particolari e inconsueti, come le collane in stoffa e cristallini, realizzate da Simona Cusenza ; le sciarpe-collane realizzate con un sottile filo di rame e lavorate con l’uncinetto di Elena Pagani , le deliziose borse con volti di bambole lavorate con la tecnica del Patchwork e le coppole realizzate da Monica Saladino . Particolari anche gli accessori realizzati da Dhandballo , le cinture di Valeria Troja e gli anelli di Giusto Sucato realizzati con ingranaggi di vecchi orologi.
Carmela Corsitto ha creato per l’occasione un ciondolo in argento satinato, riproducendo il suo ormai noto simbolo del cucchiaio piegato, Valentina D’Andrea ha creato delle borse in tessuto unendo in modo molto originale vario materiali, Gina Nicolosi incornicia una scarpa chiodo fisso di molte donne che spesso ne possiedono un numero esagerato.
Chiude la mostra la poesia fatta libri-oggetto di Umberto Benanti che impaginano i bottoni e la biancheria intima di Adamo ed Eva.

Filli Cusenza